La rosa canina, con i suoi cinòrrodi, offre una vasta gamma di benefici per la nostra salute e le bacche sono alquanto versatili anche in cucina. Queste bacche di un bel colore rosso ti portano a scoprire ricette culinarie prelibate, quali ketchup di rosa canina, miele alla rosa canina, liquori e grappe, tisane. Si può fare la polvere con bacche secche e utilizzarla in cucina, sia per i dolci sia per il salato, con una varietà immensa di ricette: biscotti, torte, spumiglie, mufffin, risotti creme e formaggi.
le bacche di rosa canina nel loro tipico aspetto invernale
La rosa canina è una delle specie di rosa che si trovano spontanee nella macchia mediterranea. Si distingue da altre specie di rosa selvatica per il fiore a cinque petali di colore rosa, che in altre varietà si presenta di colore più pallido tendente al bianco. La fioritura è da maggio a giugno ed i petali sono commestibili e con un alto contenuto in vitamina C, mentre le bacche si raccolgono nei mesi di novembre, dicembre e gennaio, possibilmente dopo una gelata. E' una pianta che tollera bene sia il freddo che la siccità.
La caratteristica principale della rosa canina - che la rende davvero interessante dal punto di vista fitoalimurgico - è sicuramente l'alto contenuto in vitamina C (superiore alle arance, generalmente rinomate per avere alti contenuti di tale vitamina), di norma 426 mg per 100 g lo 0,4% in peso. È importante considerare l'elevata sensibilità della vitamina C all'ossidazione e alle temperature superiori ai 37°C. Il modo migliore per beneficiare di tutte le sue proprietà è consumarla fresca o utilizzare metodi di estrazione a freddo con aceto, miele o alcool. Anche i semi si possono utilizzare essiccati in taglio tisana.
Perché la rosa canina si chiama così?
Tempo fa si riteneva che le sue radici fossero un ottimo rimedio per curare la rabbia procurata dai morsi dei cani. Plinio il Vecchio infatti racconta che un soldato venne guarito dalla rabbia proprio grazie a questa pianta.
foto da https://pixabay.com/it/photos/ape-fiore-rosa-canina-volo-5302555/
Per le api è una ottima fonte pollinica. Modesto per non dire nullo è invece il suo apporto nettarifero.